Il fiore di Tiarè, il cui nome botanico è gardenia tahitensis, nasce prevalentemente in zone dal clima tropicale. Questo fiore abbonda infatti nelle isole polinesiane nella parte meridionale dell’Oceano Pacifico ed è simbolo tipico di queste zone. Fiorisce qui con successo grazie al clima e alla temperatura favorevole che non scende mai sotto i dieci gradi. Si crede che il suo nome derivi dalla parola tiara, cioè corona, per il suo aspetto che ricorda, appunto, una tiara regale.
A questo splendido fiore è legata anche l’immagine delle Vahine. Chi sono? Le Vahine rappresentano da molto tempo un vero e proprio simbolo della Polinesia: donne rappresentate spesso adornate da fiori di Tiarè al collo che ancora oggi accolgono i turisti. Questo simbolo femminile polinesiano è stato in vario modo rappresentato da artisti come Gauguin che ne fa un ritratto nel 1891: una giovane donna tahitiana ritratta all’europea con un camicione blu anziché con i tipici abiti locali che avevano contribuito all’immaginario collettivo esotico.
IL FIORE DI TIARÈ IN COSMESI
Com’è noto, il fiore di Tiarè viene ampiamente utilizzato in Polinesia (e non solo) allo scopo di realizzare il tipico olio di Monoi a base di olio di cocco. Questo olio si ottiene tramite una tecnica di macerazione dei fiori in olio grasso (olio di cocco estratto da noce di cocco) detta enfleurage, utilizzata anche in profumeria tradizionale. Con questa tecnica si ottiene il tipico olio che, grazie alla macerazione, assorbe tutto il profumo del fiore di Tiarè.
PROPRIETÀ E UTILIZZI DELL’OLIO DI MONOI
Questo splendido olio rimanda la fantasia a paesaggi esotici in una sera d’estate. Il suo profumo infatti è facilmente associato dalla nostra fantasia ai mesi più caldi dell’anno. Le sue proprietà lo rendono un prodotto molto adatto all’estate. La presenza di acido laurico lo rende molto idratante per la pelle che risulta così più elastica e morbida. C’è chi lo utilizza durante l’esposizione al sole per evitare che la pelle si secchi. Tuttavia, non contenendo filtri solari, ne sconsigliamo un uso in tal senso. Anche se hai una pelle scura, non dovrai mai evitare di utilizzare una protezione solare adatta al tuo fototipo. Utilizza gli oli dopo l’esposizione solare per idratare la pelle e prolungare l’abbronzatura.
L’olio di monoi si presta bene, quindi, come trattamento post doccia per un piacevole massaggio quotidiano tutto l’anno oppure come idratante a fine giornata dopo l’esposizione al sole. Ma non finisce qui: puoi usare questo olio in un impacco pre-shampoo o come protettivo della tua chioma da sole e salsedine. A fine giornata, effettuato lo shampoo, non solo avrai protetto i capelli ma avrai una chioma morbida, lucida e idratata.
COME RICONOSCERE L’OLIO DI MONOI
Come sempre, in commercio troviamo tanti prodotti che vogliono imitare l’originale olio di Monoi. Per capire se hai tra le mani un prodotto valido, controlla sempre l’INCI. Esso dovrà contenere la dicitura cocos nucifera e gardenia tahitiensis. Se già trovi indicato parfum, l’olio non sarà puro, ma non per questo meno valido. L’importante è che non contenga ingredienti quali petrolati e siliconi. Al massimo del conservante. Inoltre, ricorda che, essendo olio di cocco, esso tende a solidificare sotto i 20 gradi. Ti basterà prelevarne una parte e scaldarla tra le mani in inverno o scaldarlo a bagnomaria.
Il bellissimo fiore di Tiarè, dopo una tradizione secolare, rimane oggi più di un simbolo: gli abitanti delle isole polinesiane ne hanno fatto non solo un prodotto tipico da esportare, ma anche un alleato quotidiano per la pelle e per i capelli. Sarà per questo che le donne polinesiane hanno lunghe e lucenti chiome? Certamente la genetica aiuta, un po’ come accade alle donne indiane che curano i propri capelli con oli e soprattutto hennè ed erbe ayurvediche.
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